Albino, 5 aprile 2004

L’attuale modello di sviluppo regolato e valutato esclusivamente attraverso le regole del profitto tende a creare continui squilibri e ingiustizie tra gli uomini provocando spesso conseguenze ambientali che, giorno dopo giorno, pongono una seria ipoteca sull’integrità dell’intero pianeta.

È nostra convinzione che grandi decisioni economiche e politiche oggi siano fortemente influenzate da colossi quali le multinazionali, il fondo monetario internazionale (FMI) la banca mondiale (WB) e l ‘organizzazione mondiale del commercio (WTO), veri e propri simboli del potere.

Abbiamo oggi strumenti e sensibilità per comprendere che siamo noi a scegliere quale potere assecondare attraverso i gesti del vivere quotidiano: il lavoro, il risparmio, il pagamento delle tasse e, soprattutto, il consumo.

Possiamo quindi acquistare la necessaria consapevolezza e usare la quotidianità dei gesti, così importanti per la sopravvivenza del sistema economico odierno, per indurlo a ripensarsi. Gli strumenti a disposizione sono tanti quante sono le funzioni che svolgiamo all’interno della società: il voto, lo sciopero, la denuncia, l’obiezione di coscienza (nelle varie forme), la finanza etica, la vigilanza e le pressioni sulle istituzioni ecc. ma lo strumento più forte in assoluto è il consumo.

L’economia infatti è per propria natura in una posizione di profonda dipendenza dal comportamento dei consumatori e, proprio perché ne ha tanto bisogno, fa di tutto per influenzare la volontà del consumatore.

Come consumatori dobbiamo riappropriarci della nostra consapevolezza nella scelta dei prodotti e rivalutare il potere che lo stesso sistema economico ci assegna specie se capaci di condividere un ideale di solidarietà comune.

Gli strumenti a disposizione del consumatore per condizionare il comportamento delle imprese sono il boicottaggio e il consumo critico.

  • Il boicottaggio è un’azione straordinaria e consiste nell’interruzione organizzata e temporanea dell’acquisto di uno o più prodotti per indurre le società produttrici a comportamenti diversi.
  • Il consumo critico è, invece, un atteggiamento quotidiano che consiste nella scelta meticolosa di tutto ciò che compriamo non solo in base alla qualità e al prezzo ma anche in base alla storia dei prodotti e alle scelte delle imprese che li producono.

Consumare in maniera critica è scegliere un ideale ogni volta che facciamo la spesa. Un mezzo efficace per attuare tutto ciò sono i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS).

I Gruppi di Acquisto Solidale sono libere aggregazioni di persone che decidono di incontrarsi per riflettere sui propri consumi e per acquistare collettivamente prodotti di consumo comune, che vengono poi distribuiti all’interno del gruppo, adottando come criterio guida il concetto di giustizia e solidarietà. Pertanto i Gruppi di acquisto solidale privilegiano: i prodotti biologici che garantiscono maggior rispetto della salute dei produttori, ambiente e consumatori; i produttori locali dato che acquistare presso di loro vuol dire ridurre l’inquinamento, l’energia ed il traffico dovuti al trasporto delle merci; i piccoli produttori poiché garantiscono, a pari prodotto, una più elevata intensità di mano d’opera, favorendo cosi l’occupazione; le imprese eticamente corrette che rispettino cioè sia l’ambiente che i lavoratori; il commercio equo e solidale che permette di sostenere i piccoli produttori e le economie locali dei paesi in via di sviluppo.

Non trascurabile è poi il fatto che acquistare in gruppo e, laddove è possibile, direttamente dal produttore, consente una notevole riduzione dei costi, permettendo così anche a persone non propriamente agiate di acquistare prodotti che, rispondendo ai requisiti di cui sopra, hanno inevitabilmente un prezzo più alto e a volte proibitivo.
Va segnalato infine l’aspetto socializzante di quest’esperienza: far parte di un Gruppo di acquisto solidale significa anche creare una rete d’amicizia e solidarietà tra i componenti; sviluppare formazione ed informazioni rispetto al consumo critico; condividere conoscenze e capacità e limitare il senso di frustrazione e d’impotenza che ogni consumatore consapevole, singolarmente, può provare.